Ciò che il pellet da riscaldamento ha cercato di rappresentare, fin da quando è sbarcato sul mercato, è stato una modalità di riscaldamento più economica rispetto al tradizionale metano o GPL.
Infatti, il pellet è usato principalmente dalle famiglie che vogliono riuscire a affrontare i mesi invernali ottimizzando la propria spesa energetica. Per questo motivo quando si acquistano sacchi di pellet, spesso, si commette un grave errore che è quello di basarsi esclusivamente sul prezzo del pellet.
Quando il prezzo economico diventa il primo fattore di scelta del pellet non è raro imbattersi in un prodotto dalla bassa qualità che però può rappresentare un grave nemico per le nostre tasche. Vediamo perchè.
Ecco perchè bruciare pellet di qualità è meglio
Innanzitutto è bene definire cosa significa “bruciare pellet di qualità”. Non potendo testare la qualità di una partita di pellet usando i nostri 5 sensi è necessario fare riferimento alle certificazioni sul pellet definite a livello Europeo e che sono universalmente valide per tutte le aziende che operano nel settore.
Utilizzare un prodotto di qualità, inoltre non significa necessariamente spendere di più.
La qualità del pellet è determinata dalla resa calorica del prodotto, dalla purezza del pellet e del legno utilizzato a produrlo, dalla presenza di ceneri e di umidità contenute al suo interno.
La resa calorica del pellet è importante in quanto, più è alta e più calore viene prodotto a parità di peso. Per capire il concetto, basti pensare che se confrontiamo due tipi di pellet dove uno ha una resa di 5KWh al kg e l’altro ha una resa calorica di 5,5KWh al kg, il secondo scalda il 10% di più.
Questo significa che se acquistiamo un pellet di qualità inferiore, anche pagandolo meno, perdiamo il vantaggio economico quando ci accorgiamo che ne consumiamo di più per produrre la stessa quantità di calore.
La qualità del pellet a livello di ceneri e umidità, invece, più che incidere direttamente sull’efficienza della produzione di calore va a penalizzarci a lungo termine sui costi di manutenzione dell’impianto (indifferentemente sia che usiamo una stufa a pellet o una caldaia a pellet).
Un pellet con una percentuale maggiore di ceneri, oltre a riscaldare leggermente meno, produce più polveri che intasano maggiormente la camera di combustione e sporcano di più il vetro della stufa che necessiterà di una pulizia più frequente.
Un’alta percentuale di umidità, invece, danneggia proprio il processo di combustione del pellet diminuendone la resa calorica e creando sbalzi termici che non sono proprio ottimali per quanto riguarda i componenti interni (e quello di scarico dei fumi) della nostra stufa o caldaia a pellet.
Detto ciò, la cosa fondamentale da fare quando acquistiamo pellet, oltre a consultare tutta la lista di aziende di vendita pellet e chiedere preventivi per assicurarci il miglior pellet al prezzo migliore, è di confrontare le caratteristiche del pellet e rapportarle al prezzo.
Se la differenza di prezzo è inferiore alla differenza che c’è in termini di potere calorifico, ceneri ed umidità, è sicuramente più conveniente acquistare il pellet più raffinato. Ne gioveranno le nostre tasche e la salute del nostro impianto di riscaldamento.